mezzo viso, ed è un bel viso, certo, ma forse proprio per questo ( e non solo) a Illary basta renderne visibile solo metà, per osservarci, lasciando accanto a sè uno spazio bianco ... strano? No, tutto torna invece: quando la fotografia sceglie la strada più difficile della comunicazione non diretta, non didascalica, quando si lascia libera la suggestione personale di entrare nel frame e di riempirne lo spazio, di decifrare lo sguardo, di immaginare ciò che c'è oltre la fine dell'inquadratura, allora è una grande fotografia.
Sembra facile, ma raggiungere questo obiettivo è difficile quanto il dono dell'affabulazione.
Ci tende la mano e ci porta con sè, lasciandoci liberi.
mi fa piacere l'intervento di Lucy con sagge e belle parole, ma tutte riconducibili alle foto concettuali tanto di moda ed esibite a piene mani, a volte prive di un minimo gusto estetico. La fotografia pero' non e' solo concettuale. Guai se cosi' fosse e aggiungo...meno male !
Ogni cosa che vedi nel mirino della reflex è la realtà, le cose come stanno o come sono. La fotografia è ciò che deciderai di farne di tutto questo, e, come giustamente dici tu, meno male!
Non possiamo inquadrare la fotografia in un genere o nell'altro, la fotografia è e resta comunicazione, comunque la si veda. Ognuno di noi la fa e la interpreta, o meglio, comunica a modo suo e credo sia giusto così.
mario39 02/05/2018 12:25
...non so se ho le idee chiare, ma non capisco il perche' sprecare mezzo viso con tanto frame a disposizione, mi e' parso un mezzo "cucu'", eheh !