S. Maria della Croce
Caterina degli Uberti era una giovane donna, di buona famiglia, sposata ad un uomo di nome Bartolomeo Pederbelli, detto Contaglio, originario della Valle Imagna (BG), che in precedenza aveva avuto il bando dalla città di Bergamo perchè accusato di omicidio. Caterina, probabilmente, non sapeva di questo e si fidava dell'uomo, che però in breve tempo aveva dilapidato la dote ricevuta con il matrimonio, mostrandosi tale e quale era: un malvivente.
Con il pretesto di farle conoscere i propri genitori, il Contaglio persuade Caterina a vestirsi bene, ad indossare i suoi gioielli migliori e ad andare con lui, la sera del 3 aprile 1490; insieme, a cavallo, attraversano il bosco del Novelletto. Ad un certo punto, forse per un diverbio, l'uomo aggredisce Caterina, la colpisce violentemente e ripetutamente con uno spadino, le tronca la mano destra e la spoglia dei suoi averi.
Caterina è ferita alla testa e sanguina molto, la sua vita è in pericolo imminente, mentre il marito fugge con la refurtiva. La mano mozzata giace a terra, insanguinata. Negli sprazzi di lucidità che le restano, si rivolge alla Vergine, perchè non la lasci morire senza aver ricevuto i sacramenti. Miracolosamente, evocata dalle sue parole, la Madonna le appare davvero, sotto le sembianze di una popolana; la tranquillizza sull'immediato futuro, e la accompagna presso una modesta casa al limitare del bosco, dalla famiglia Samanni, dove la moribonda viene subito soccorsa e dalla quale, vista la gravità della situazione, viene trasportata presso un'altra casa, quella più accogliente dei signori Mongia (dove sorgevano queste due abitazioni, fu in seguito costruita un'edicola a ricordo, poi distrutta per far posto a nuove costruzioni).
Caterina riesce ad esporre i fatti,perdona il marito, riesce a ricevere i sacramenti tanto desiderati ma poco dopo sopraggiunge, a causa della ripresa anomala dell’emorragia, la morte, che si narra serena, e viene sepolta nella chiesa di San Benedetto, suscitando clamore nella gente del posto, che iniziò a recarsi in pellegrinaggio sui luoghi del misfatto, dove qualcuno piantò una croce nel punto esatto dell'Apparizione, destinato a divenire un luogo 'miracoloso'. Da qui,probabilmente scaturisce il nome dato alla chiesa, “S.Maria della Croce”.
Il 3 maggio successivo, quindi un mese dopo la morte di Caterina, un ragazzino di undici anni, che era affetto da paralisi, convinse la madre a portarlo in quel punto e ricevette la guarigione. Fu gridato al prodigio, al quale seguirono, secondo le numerose testimonianze raccolte, altri fenomeni di guarigioni miracolose e straordinarie, che convinsero in breve tempo le autorità a far costruire una grande Chiesa.
Rubens Paloschi 22/04/2011 20:55
Grazie, ma non sono riuscito a togliere la catarinfrangenza dei cartelliWalter Torres 22/04/2011 0:22
Meravigliosa