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E’ ora di fare i conti con le “manipolazioni” contemporanee. E sì, perché il linguaggio fotografico ancora una volta subisce delle metamorfosi che in genere non sono mai rassicuranti e ben volute perché scardinano le certezze tecniche, procedurali e concettuali fino a quel momento acquisite, ma purtroppo o per fortuna, inevitabili. L’intelligenza artificiale ci pone davanti a una realtà della quale, prima o poi bisogna tenerne conto. E nonostante tutto, credo che il passaggio da una tecnologia e da un approccio concettuale ad altri, non sarà indolore ma sicuramente aprirà nuove strade di rappresentazioni e scenari che preserveranno ancora una volta il fine legittimo e intenso della rappresentazione per immagini. In ogni caso, fermo restando il fatto di essere inizialmente spiazzati e confusi dall’approccio innovativo, almeno dal punto di vista tecnologico, delle nuove frontiere fotografiche, documentaristiche o concettuali, si potrà avere come sempre un punto di congiunzione che amalgami il “vecchio con il nuovo”. Questa foto rappresenta, nel suo essere nitida, concisa, sintetica e con dei colori e delle tonalità moderne e nel contempo, amabili, un esempio di commistione tra il canonico e il progressista. Si va dalle linee nette e scolastiche e al posizionamento del soggetto a un quarto dell’immagine, dal frame sospeso con la sensazione piacevole del tempo lento, a un piano secondario che simula e rappresenta una contrapposizione tra passato e presente, tra leggero e complesso, tra finito e infinito, tra colori reali e irrazionali. Non c’è da sentirsi smarriti o addirittura impauriti da questa progressione tecnologica e concettuale. Abbiamo sempre raccolto le sfide dei tempi e, sempre, abbiamo saputo dare un senso e una giustificazione a ciò che inizialmente appariva come “sbagliato” “confuso” e non in linea con gli standard tecnologici e culturali già acquisiti. Vi ricordate Fontana con i suoi squarci nella tela? Da angolature diverse, e da esigenze e impellenze necessarie e diversificate, viviamo le stesse difficoltà, le quali, inevitabilmente, si districheranno fino a tradursi in “altro“ prospettando un percorso e una direzione che fino a poco prima erano del tutto impensabili. Abbiate fede!
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Mario Aliberti 20/06/2023 17:24
SELEZIONATA PER FRONTE/RETROhttps://www.fotocommunity.it/temi/fronteretro/21246
E’ ora di fare i conti con le “manipolazioni” contemporanee. E sì, perché il linguaggio fotografico ancora una volta subisce delle metamorfosi che in genere non sono mai rassicuranti e ben volute perché scardinano le certezze tecniche, procedurali e concettuali fino a quel momento acquisite, ma purtroppo o per fortuna, inevitabili. L’intelligenza artificiale ci pone davanti a una realtà della quale, prima o poi bisogna tenerne conto. E nonostante tutto, credo che il passaggio da una tecnologia e da un approccio concettuale ad altri, non sarà indolore ma sicuramente aprirà nuove strade di rappresentazioni e scenari che preserveranno ancora una volta il fine legittimo e intenso della rappresentazione per immagini. In ogni caso, fermo restando il fatto di essere inizialmente spiazzati e confusi dall’approccio innovativo, almeno dal punto di vista tecnologico, delle nuove frontiere fotografiche, documentaristiche o concettuali, si potrà avere come sempre un punto di congiunzione che amalgami il “vecchio con il nuovo”. Questa foto rappresenta, nel suo essere nitida, concisa, sintetica e con dei colori e delle tonalità moderne e nel contempo, amabili, un esempio di commistione tra il canonico e il progressista. Si va dalle linee nette e scolastiche e al posizionamento del soggetto a un quarto dell’immagine, dal frame sospeso con la sensazione piacevole del tempo lento, a un piano secondario che simula e rappresenta una contrapposizione tra passato e presente, tra leggero e complesso, tra finito e infinito, tra colori reali e irrazionali. Non c’è da sentirsi smarriti o addirittura impauriti da questa progressione tecnologica e concettuale. Abbiamo sempre raccolto le sfide dei tempi e, sempre, abbiamo saputo dare un senso e una giustificazione a ciò che inizialmente appariva come “sbagliato” “confuso” e non in linea con gli standard tecnologici e culturali già acquisiti. Vi ricordate Fontana con i suoi squarci nella tela? Da angolature diverse, e da esigenze e impellenze necessarie e diversificate, viviamo le stesse difficoltà, le quali, inevitabilmente, si districheranno fino a tradursi in “altro“ prospettando un percorso e una direzione che fino a poco prima erano del tutto impensabili. Abbiate fede!
lucy franco 18/06/2023 12:46
Colori e composizione che fermano l attenzione. OttimaGiorgio Montani 17/06/2023 10:33
Molto bella. Complimenti!