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Marco Bruni


Free Account, Arezzo

Spiaggia 3

Immagine realizzata con pellicola Polaroid SX-70, scaldata e manipolata con alcuni tipi di punte

Comentarios 3

  • Marco .N. Brambini 26/08/2006 22:36

    Sei fantastico, geniale! Grazie per la spiegazione.
  • Marco Bruni 26/08/2006 10:05

    Il problema non è quanto tempo si ha a disposizione, perchè la pellicola può rimanere manipolabile per 4/5 giorni, la questione è che in base al momento in cui scegli di iniziare ottieni un effetto diverso.
    Con temperature estive dopo quasi un paio di giorni non è più bella da manipolare, l'emulsione diventa dura ed è facile che si rompa mostrando il bianco sottostante, infatti i neri diventano pericolosi, se ti si apre una crepettina bianca su sfondo nero, nella foto vedi solo quella.
    Se sfrutti l'effetto volutamente è un conto, ma se hai iniziato una foto con uno stile e poi arrivando al nero ti si formano delle crepe... butti via tutto.
    Dopo mezz'ora dallo scatto e per una giornata la SX-70 fa "quasi" tutto quello che vuoi.
    Un altro problema è che non si indurisce in maniera uniforme, io credo che dipenda da dove si accumula più sviluppo, perchè se la tieni conservata in verticale, la zona bassa diventa dura prima (che guarda caso in genere ospita la zona più scura della foto), se la mantieni capovolta si indurisce la parte in alto.
    Sto parlando di piccole differenze, ma a volte si preme sulla Polaroid pesantemente e se l'emulsione ha perso un po' di elasticità ti ritrovi a romperla, e butti via tutto... :)
    In genere comincio a lavorare dalle ombre.
    Per scaldata intendo che se sono in giro l'appoggio sul cofano di una macchina quando ci batte il sole, in casa sul termosifone o sotto una lampada alogena.
    Diciamo che una temperatura di 50/60 gradi va bene.
    Nel delirio di questo momento sto realizzando uno "scalda Polaroid da viaggio", consiste in una scatolina di legno che in una delle sue superfici grandi ha "intarsiato" una placchettina di alluminio.
    Dietro la placca (all'interno della scatola) vi sono fissate con pasta conduttiva 5 resistenze che scaldano la piastra. Le resistenze sono poi fissate alla piastra essendo immerse in una resina che blocca tutto, resistenze alla piastra e piastra al legno.
    Dentro la scatola ci sono 6 batterie stilo ricaricabili che alimentano il tutto.
    Ci scaldo 3/4 Polaroid prima di dover ricaricare le pile.
    Funziona, ma è in fase di perfezionamento, le alte correnti mi hanno rotto l'interruttore e devo sostituirlo con uno più adatto.
    Ho intenzione inoltre di dargli la possibilità di prendere l'alimentazione dall'accendisigari della macchina.
    ...lo so, sono un pazzo...
    Quando sarà terminato renderò pubblico il progetto nel mio sito, magari qualche squilibrato come me potrebbe essere intenzionato a realizzarlo...
    Spero di essere stato chiaro, se ci sono altre informazioni che posso fornire sono a disposizione.
    Ciao
    Marco
  • Marco .N. Brambini 26/08/2006 0:59

    Mi piace questo azzurro, toglimi una curiosità. Ma quanto tempo hai a disposizione per modificare la pellicola dopo lo scatto? E cosa intendi con "scaldata"?
    Keep up the good work.