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Porta della carta....?
E allora scriviamo!
Mentre scriviamo abbiamo sempre nella mente un lettore principale, quello di cui ci preoccupiamo. E' l’idea di come questo lettore reagirà nel leggerci a modellare e influenzare ciò che poi finirà sulla pagina.
Intanto con ognuno si parla e si scrive in modo diverso: toni, estensioni, ritmi, persino sintassi e cernita delle parole.
E' una selezione precisa seppure inconscia, quella con cui comunichiamo ciò che non potrebbe essere detto in nessun altro modo a nessun'altra persona. Abbandonando ogni copione fissiamo uno spazio esclusivo consacrato alla conversazione con quel preciso lettore e niente altri.
Ma scrivere non è come parlare.
Scrivere è un vero e proprio modo di pensare.
Gran parte del processo creativo della scrittura si sviluppa in isolamento, mentre il periodo contemplativo può essere durato ore, giorni o persino mesi, dopo di che le parole cominciano ad uscire spontaneamente dalla “penna” , fluide come acqua che scorre.
Non so proprio come mi sarei destreggiata nel 1400 con l'esigenza di dover delegare qualcuno a scrivere al posto mio... Che infelicità, che incomprensioni e che litigi!
Ecco forse la ragione arcana per cui son dovuta nascere 500 anni dopo..
Ehm...spero non per sfortuna Sua, Bon ;)
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lucy franco 11/07/2020 11:32
l' iconico leone sorveglia dall'alto della sua potenza simbolica, ben felice di essere cesellato da cotanto b/n :))ann mari cris aschieri 10/07/2020 19:04
Porta della carta....?E allora scriviamo!
Mentre scriviamo abbiamo sempre nella mente un lettore principale, quello di cui ci preoccupiamo. E' l’idea di come questo lettore reagirà nel leggerci a modellare e influenzare ciò che poi finirà sulla pagina.
Intanto con ognuno si parla e si scrive in modo diverso: toni, estensioni, ritmi, persino sintassi e cernita delle parole.
E' una selezione precisa seppure inconscia, quella con cui comunichiamo ciò che non potrebbe essere detto in nessun altro modo a nessun'altra persona. Abbandonando ogni copione fissiamo uno spazio esclusivo consacrato alla conversazione con quel preciso lettore e niente altri.
Ma scrivere non è come parlare.
Scrivere è un vero e proprio modo di pensare.
Gran parte del processo creativo della scrittura si sviluppa in isolamento, mentre il periodo contemplativo può essere durato ore, giorni o persino mesi, dopo di che le parole cominciano ad uscire spontaneamente dalla “penna” , fluide come acqua che scorre.
Non so proprio come mi sarei destreggiata nel 1400 con l'esigenza di dover delegare qualcuno a scrivere al posto mio... Che infelicità, che incomprensioni e che litigi!
Ecco forse la ragione arcana per cui son dovuta nascere 500 anni dopo..
Ehm...spero non per sfortuna Sua, Bon ;)